E’ disponibile da oggi in tutte le librerie Stanley Kubrick e Me, il libro che ho scritto insieme ad Emilio D’Alessandro e che racconta la sua incredibile vita al fianco di uno dei più importanti registi cinematografici.
Ho incontrato Emilio per la prima volta nel 2005 e per due anni ho intervistato lui, sua moglie Janette e i suoi figli Jon-Pierre e Marisa, raccogliendo aneddoti, segreti dai set, storie di famiglia, confidenze e affetti.
Nel 1960, a diciotto anni, Emilio va in cerca di fortuna in Inghilterra; realizzando il suo sogno diventa pilota automobilistico e gareggia contro Emerson Fittipaldi e James Hunt ma, alle soglie della Formula 1, la crisi economica lo costringe ad abbandonare il mondo delle corse. Trovato un nuovo lavoro come autista privato, Emilio accompagna registi e attori del cinema britannico fino a quando alla fine del 1970 viene convocato a casa di un certo Mr. Kubrick che lo assume in esclusiva.
Elemento indispensabile delle complicate produzioni cinematografiche, Emilio ha raccolto pensieri, timori e gioie di tutti i collaboratori di Kubrick come nel classico stereotipo del tassista confidente: l’intraprendenza di Ryan O’Neal, la spavalderia di Jack Nicholson, le crisi di Shelley Duvall messa a dura prova dagli infiniti ciak di Shining, la dedizione di Tom Cruise e Nicole Kidman al progetto Eyes Wide Shut. Emilio è stato anche un aiuto prezioso per l’organizzazione di Childwickbury, l’enorme maniero in cui il regista viveva e lavorava, e infine l’unico responsabile della gestione degli uffici privati. Leale, discreto e trasparente, Emilio si è guadagnato la fiducia di Kubrick, diventandone via via il segretario, il tuttofare, il confidente, l’amico più fidato.
Ho passato molto tempo a scrivere e riscrivere questa storia, cercando di mantenere vivo tutto il fascino, la semplicità, l’integrità e il carattere fiabesco della vita di Emilio. Al contempo biografia di una vita straordinaria e omaggio al regista, ho scelto di dare a Stanley Kubrick e Me un carattere volutamente ibrido: un libro in cui gli aspetti produttivi dei film si mischiano a quelli personali, e gli eventi della vita di Emilio si legano a quelli di Stanley, per un libro su Kubrick che prende a volte il ritmo di un romanzo.
Pubblicato da Il Saggiatore, il libro è arricchito da una prefazione collettiva che vede contributi di Ryan O’Neal, protagonista di Barry Lyndon, della costumista premio Oscar Milena Canonero, di Julian Senior della Warner Bros., dell’assistente di Kubrick Andros Epaminondas, degli scrittori Ian Watson e Candia McWilliam, responsabili degli script di A.I. Intelligenza Artificiale e Eyes Wide Shut.
Come si dice tra queste pagine: ora che l’ho scritto, qualcuno dovrà pur leggerlo. Fatemi sapere.
Trovati un lavoro…
Ne ho già diversi, e così a occhio mi sembrano tutti più divertenti del tuo.
Iiiiiiiio ti conosco!!!!!! [cit.]
letto. anzi divorato.
complimenti, fai un profilo di kubrick indiretto molto piu’ profondo e fedele di tante biografie blasonate. (non mi e’ molto piaciuta la parte finale “strappalacrime” pero’)
Grazie! Sono contento che ti sia piaciuto. Riguardo lo strappalacrime, volevo creare un’immagine emotiva di Kubrick, cosa che mi sembrava inedita, e grazie all’esperienza di Emilio era qualcosa che si poteva fare. Volevo raccontare una storia piena di sentimenti senza farla diventare sentimentale. Penso che dipenda molto dalla sensibilità di ciascuno, percepirla come fredda o strappalacrime. Finora ho ricevuto solo commenti positivi sul dosaggio emotivo, ma mi sta bene anche sentire che per qualcuno l’emozione è stata troppa. Grazie ancora per averlo letto, e per i complimenti.