In un periodo di stanca creativa, cito questa intervista ad Aldo Busi che dice tutto quello che c’è da dire sulla vita e sulla letteratura.
Per me scrivere è veramente l’unica sfida possibile al vivere. Se qualcuno mi dicesse “ti racconto la storia della mia vita così tu poi la riscrivi” e parlasse per dieci ore, io utilizzerei solo i primi dieci minuti, le altre nove ore e cinquanta le metterei io. La funzione della vita è questa: di non servire a nulla. E se la letteratura ha uno scopo, è quello di farci sentire tutta la vita che ci manca, a cui abbiamo rinunciato per vivere la nostra.
Aldo Busi, Corriere della Sera 31.05.1996
Stavo per scrivere: ma allora Busi non e’ completamente stato fagocitato dal suo narcisismo senile!
Poi ho letto la data dell’intervista. Era un grande, eh si.
Non direi fagocitato. Secondo me è solo stanchezza: di ripetere cose che ha già detto, di non vederle mai prese per come sono intese, di rispondere ad accuse che ha già smontato, di vedere come tutto vada sempre per il verso sbagliato, di sentirsi insomma una Cassandra.
Secondo me no Marcel….si vede soprattutto nei suoi romanzi, che hanno avuto un crollo verticale di ispirazione e lucidita’.
Ovviamente in questa terra di porci e mascalzoni Busi rimane un grosso valore, ma davvero spesso perde il filo di se stesso. Troppa autostima; rischia per esser preso per uno Sgarbi qualunque.