Come avrete notato, questo blog se ne sta ben alla larga dal patetico chiacchiericcio della vita pubblica italiana (impossibile definirla politica). Alcune volte però – questa è la seconda – mi fanno saltare la pazienza e non riesco a trattenermi dallo scrivere.
Ricapitoliamo.
Prima mossa: l’IKEA, per pubblicizzare il punto vendita di Catania, realizza questa cartellonistica.
Il Sottosegretario con Delega alla Famiglia della Repubblica Italiana Carlo Giovanardi risponde che il manifesto è “in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio.” Scioccato perché la campagna “attacca la Costituzione italiana con tale violenza,” il Sottosegretario della Repubblica ritiene “grave e di cattivo gusto che una multinazionale svedese, a cui il nostro Paese sta dando tanto in termini di disponibilità e che sta aprendo centri commerciali a manetta, venga in Italia e dica agli italiani cosa devono pensare polemizzando contro la loro Costituzione.” Segue coro di approvazioni da destra e da sinistra.
Intermezzo: sagace battuta del Ministro della Repubblica Italiana Ignazio La Russa che, commentando l’ipotesi di una famiglia con due genitori uomini, si chiede “il figlio cosa avrebbe? Un papà e un popò?” Coro di risate, ah ah ah.
Seconda mossa: il videogioco The Sims, decennale successo mondiale che si basa sulla creazione di un alter-ego virtuale da far interagire con altri giocatori (sostanzialmente una versione più sofisticata del “facciamo che io ero un re”), poiché non impedisce alcuna caratterizzazione dei personaggi consente la creazione di alter-ego gay che hanno amici, fidanzati, fidanzate, figli e figlie, vanno in vacanza, in palestra, addirittura a lavorare in ufficio.
L’Europarlamentare UDC Carlo Casini, leader del Movimento per la Vita, afferma che “questi videogiochi sono molto pericolosi, minacciano l’educazione di un bambino, la loro diffusione ha risvolti di carattere igienico-sanitario” tanto che si propone di farsi portavoce al Parlamento Europeo per una proposta per vietare il gioco ai minori di 18 anni o “quantomeno a spiegare ai consumatori che in Italia il matrimonio omosessuale è fuori legge.” Seguono approvazioni varie.
Titoli di coda (provvisori, figuriamoci) e si chiude il cerchio: Militia Christi, movimento integralista cattolico, “esprime tutto il suo biasimo per l’ennesima manifestazione di degrado morale e sociale” e distribuisce questi volantini davanti al punto vendita IKEA di Roma Bufalotta. Interviene la Digos per cacciarli via.
Ora, si potrebbe rispondere in molti modi, e il mio preferito sarebbero le bombe a mano oppure ristampare i volantini della Militia scrivendo “Sulla famiglia non si specùla”, ma ieri sera casualmente ho letto questa pagina di Kafka sulla spiaggia del giapponese Haruki Murakami e tutto ha fatto clic.
– A causa del tipo di persona che sono, ho subito discriminazioni in vari modi e in varie circostanze, – dice Ōshima. – Che cosa significhi essere discriminato, e quanto profondamente si resti feriti, sono cose che solo chi le ha subite può capire. Ogni dolore è unico, e anche le cicatrici hanno una forma diversa per ciascuno. [...] Ma se c’è una cosa che mi indigna ancora di più, sono le persone prive di immaginazione. Quelle che T. S. Eliot chiamava “gli uomini vuoti”. Persone insensibili che coprono questa loro mancanza di immaginazione, questo loro vuoto, con un ammasso di segatura, e senza rendersene minimamente conto se ne vanno in giro per il mondo a tentare di imporre a tutti i costi questa loro ottusità agli altri, mettendo in fila parole vuote e senza senso. [...] Quando sono di fronte a persone così, perdo ogni controllo, e finisco per dire anche cose che non vorrei. [...] Non mi so controllare. E’ il mio punto debole. Capisci perché è un punto debole?
– Perché se uno volesse confrontarsi seriamente ogni volta con le persone senza immaginazione, non gli basterebbero molte vite, – rispondo.
– Esatto, – dice Ōshima, e si preme leggermente l’estremità di gomma della matita contro la tempia. – E’ proprio questo il punto. Però Kafka, ricordati bene una cosa. Anche quelli che allora uccisero il ragazzo della signora Saeki erano gente così. Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. Le temo e le disprezzo. Naturalmente, anche capire ciò che è giusto e sbagliato è importante. Ma nella maggior parte dei casi, ognuno col tempo può correggere i propri errori di valutazione. Se si ha il coraggio di riconoscere i propri errori, il più delle volte è possibile rimediare. Ma la ristrettezza di vedute, la rigidità di chi è privo di immaginazione ha una natura simile a quella dei parassiti. Si trasferiscono da un organismo all’altro, mutano di forma e continuano a vivere e a proliferare. Sono casi senza speranza. Ma almeno qui vorrei che non mettessero piede. Haruki Murakami,
Kafka sulla spiaggia, p.199
“Non si specùla” è la quadratura del cerchio contro gli interessi di marketing e omosessuali.
Rimane l’ultimo atto, per ora, che è l’intervento di appoggio ad Ikea del Presidente Napolitano nella giornata contro l’omofobia.
Davvero peggio delle bombe a mano, un saluto
Sfortunatamente il tuo commento è scritto in un italiano incomprensibile. Ho però letto il tuo blog e mi pare di aver capito che quanto hai scritto vada nella direzione opposta a quella che suggerisco col mio intervento e, soprattutto, non tenga conto della conclusione della citazione di Murakami. Quindi, per spendere i miei 5 minuti di credito (mensile) verso la democrazia, se volessi intavolare una discussione, sono disposto a seguirla solo a patto di considerare quanto segue come irrinunciabile:
1) ogni intervento che miri a tutelare una minoranza è cosa buona e giusta;
2) ogni estensione di un diritto è altrettanto virtuosa.
Cordialità.
le considerazioni di murakami sono sacrosante, ma viene un brivido lungo la schiena se si pensa che una buona parte degli italiani (la maggioranza?) fa parte di questa categoria.
Se e’ cosi’, io sono impotente, ed ho paura.
Grazie per il commento Vinz, e benvenuto in questo meraviglioso paese.
Addirittura incomprensibile?
Allora rispiego il concetto.
La tua battuta è stata per me illuminante in quanto con un solo spostamento di accento smascherava l’egoismo di presunti diritti e allo stesso tempo le strategie di marketing che valutano l’evoluzione sociale già in atto in Europa. In più il fatto che il Presidente della Repubblica nel suo discorso di ieri miri esplicitamente ad un’evoluzione in questo senso anche dell’Italia, mi sembra configurare uno scenario in cui è una minoranza che detta le regole., “che se ne va per il mondo con convinzioni tutte sue…”
Mi sa che non ho rispettato le tue rigide condizioni.
Un saluto
Bene, ti sei chiarito. In realtà la mia battuta, che ironizzava sui vostri diktat medioevali e intolleranti, se proprio doveva smascherare qualcosa smascherava l’omosessualità repressa della maggior parte degli omofobi.
Il Presidente della Repubblica ha detto cose giustissime e che invito a leggere di prima mano, giacché tu le stai snaturando a tuo piacimento.
E visto che tanto è come parlare coi muri, chiudo qui il discorso che i miei 5 minuti erano scaduti ieri sera. Ho cose ben più importanti da fare, tipo tagliarmi le unghie dei piedi.
eh…ci sono nato e cresciuto, e non potrei stare altrove.
Tanto per fare un ‘QuoteVsQuote’, alla fine la soluzione sta sempre nella famosa chiosa de “le citta’ invisibili” di Calvino:
‘L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
Che fatica…
Esiste sempre l’emigrazione, che in questo caso consiste nel saltar giù da una nave che sta affondando.
Citi Calvino, e questo mi basta per darti incondizionatamente ragione.
Complimenti, sei riuscito completamente a stravolgere il senso di “Uomini vuoti” in una esaltazione dell’emblema di detta vuotaggine…quella riduzione a Diritti dei capriccetti di “invertiti” aspiranti genitori. Bravo !!
Tiziano, non ho capito cosa intendi. Sospetto però che tu sia arrivato fuori tempo massimo, giacché la legge ormai è legge e gli uomini vuoti ce lo strapuppano allegramente a noialtri uomini pieni.