Servirebbe ben altra sede che un blog per parlare degnamente di Il Cigno Nero, ultimo film di Darren Aronofsky, gemello del precedente The Wrestler ma perfino superiore per ambizioni e riuscita. Mi limiterò a elencare gli elementi che mi hanno dato enorme soddisfazione durante la visione in sala.
- Natalie Portman in un’interpretazione psicologicamente e fisicamente estenuante, mantenuta incredibilmente sotto controllo per l’intero film, senza mai una flessione di intensità;
- Una macchina a mano vorticosa e invadente, e un uso degli specchi altrettanto ossessivo: bravissimo Matthew Libatique;
- Una musica potente che parte da Tchaikovsky e approda all’elettronica per poi tornare alla classica, con volume sempre più alto;
- Una serie di rimandi interni e connessioni che ampliano enormemente le aree investite dal film: bianco e nero, cerebrale e corporeo, repressione ed esplosione, autolesionismo e masturbazione, guardare e guardarsi e essere guardati, madre oppressiva e regista despota, frustrazione e ambizione.
Dice più Il Cigno Nero sul potere della mente che un trattatello di psicanalisi. Per quanto mi riguarda, ad oggi il miglior film di Aronofsky: ricco, potente, compatto, intenso, nerissimo.
Il Cigno Nero, di Darren Aronofsky [USA 2010]
Voto: 8. Un gran film, tecnica sopraffina e cervello in uso.
PS: meritano di essere presentate anche le locandine del film, stupende. In Italia è stata distribuita la peggiore: banale, sciatta, zero stile, per niente evocativa, noiosamente rispondente alla vecchia logica del faccione attoriale di richiamo.
Lo voglio vedere!
Grazie mille per il commento, CIAO!!!
Bellissimo e bellissime le locandine! Volevo parlarne anche io, ma c’è già troppo da dire su questo film. Ho preferito riportare invece alcune recensioni italiane!
Mi ha sorpreso vedere tutte quelle recensioni negative italiane. Ho smesso da un po’ di leggere giornali e riviste di cinema, credevo che il consenso sul film fosse pressoché unanime. A parte Mereghetti, che gli altri non sappiano riconoscere un gran film non dovrebbe sorprendermi, in effetti. Nonostante i difetti che il film può avere, la sua intensità è così alta che quel che funziona meno diventa totalmente irrilevante.
Io sono già alla terza visione in tre giorni. Perché, perché… forse perché è uno dei film più belli degli ultimi anni. Forse perché ha una delle colonne sonore più belle della storia del cinema. Forse perché la DIVINA Natalie ha offerto una delle migliori performance femminili di sempre. Forse per gli ambienti curatissimi, tutti nero bianco rosa verde. Forse per l’intensità che NON CALA MAI, fino ad arrivare ad un crescendo finale davvero impressionante. Forse perché come tutte le grandi opere è MAGICA, potente, ti attraversa e non riesci a fare a meno di lei. Ringrazio Aronofsky per aver dato vita a questa sublime fiaba nera: è l’energia dell’Autore che anima un film, che possiede tutti quelli che contribuiscono a realizzarlo. Un viaggio indimenticabile nel Femminile, viaggio che solo il cinema poteva farci fare, bombardandoci con tutti i mezzi a sua disposizione. Il Cinema, l’arte che ha ucciso tutte le altre e le sta rendendo sempre più ridicole e inutili.
Gran belle parole, e grazie per averle scritte qui.